In questo articolo vi condivido il percorso che ho creato per spiegare la divisione in sillabe ai miei alunni di classe seconda. Esso si è svolto inizialmente in presenza, ed è poi proseguito a distanza.
Ho iniziato la spiegazione della divisione in sillabe in presenza, con questo Genially e con i giochi fonologici in esso proposti.
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L’importanza dei giochi fonologici
Ecco il secondo gioco proposto, dal titolo “Salta la sillaba”, grazie al quale abbiamo preso consapevolezza del fatto che le parole non hanno tutte la stessa lunghezza. Abbiamo quindi dato loro un nome in base al numero delle sillabe e abbiamo iniziato a macinare alcune regole per la divisione corretta. Nulla è stato scritto sul quaderno, ma vi assicuro che abbiamo lavorato tantissimo!
A lavoro finito, posso assicurare che l’efficacia dei giochi con i cerchi è enorme: ai bambini questa attività è rimasta davvero impressa e ci ha aiutato a “macinare” le regole nelle lezioni successive. A distanza ho proposto ai bambini di saltare nella propria stanza, di battere le mani o di usare i peluches e farli saltare. Sicuramente sono espedienti divertenti, che permettono di esercitarsi senza accusarne la fatica.
Scopriamo insieme le regole per la divisione in sillabe
Questa è la mappa galattica interattiva (che trovate nel genially), che ci ha guidati alla scoperta delle regole della divisione in sillabe.
Per cominciare, guarda questo video della Grammatica tra le Stelle.
Ti anticipo che imparerai che cosa sono i verbi e acquisirai informazioni sulla loro struttura (radice e desinenza e funzioni di quest’ultima). In alcuni punti dovrai fermare il video per provare a rispondere.
2. Crea una mappa concettuale
Dopo aver guardato il video disegna una mappa concettuale che ne riassuma i contenuti. Per farlo puoi scegliere la modalità che preferisci:
disegnarla sul quaderno
disegnarla sul quaderno e usare i post-it colorati
metterti alla prova con un software per costruire mappe digitali al PC
Posso suggerire X MIND , E-DRAW entrambi scaricabili gratuitamente.
Per gli altri video della grammatica tra le stelle segui questo link
Oggi abbiamo lavorato sulla speaking con un’attività semplice ma molto coinvolgente! Ve la presento brevemente:
👉 Come compito per casa ho chiesto ai bambini di disegnare il proprio animale preferito intento a compiere un’azione. 👉Ciascun alunno ha fatto la presentazione seguendo la scaletta che vedete alla lavagna. 👉I compagni potevano fare commenti e porre domande di vario genere in lingua inglese.
Ed è stato così che da un’attività incentrata sul present continuous ci siamo ritrovati ad esercitarci con varie strutture e domande del tipo: – what’s her favourite song? – where is he? he’s at his house/ in the jungle – where’s she going? She’s going to… – how many siblings has he got? – What’s his friend’s name? (con un arditissimo genitivo sassone!)
Che bello scoprire che riusciamo a comprendere e a dire un sacco di cose! Che emozione, per me, vederli mettere insieme tutto quello che abbiamo fatto in questi due anni! Ci siamo proprio divertiti!
Grammatica alla scuola primaria: sì o no?
Anche a seguito della lezione di oggi, nonostante la mia poca esperienza, sono sempre più convinta che una giusta dose di grammatica, unita a giochi e attività ludiformi, sia indispensabile per un apprendimento efficace della lingua inglese. Infatti le conoscenze (insieme alle abilità) sono la base necessaria alla costruzione delle competenze. Questo è ciò che penso, almeno per il momento…🤔
Dopo aver visto il video e la spiegazione (che potete trovare qui), sarà facile per i vostri bambini applicare il meccanismo di formazione delle preposizioni articolate e trovarle autonomamente.
Preparazione dell’attività
Per svolgere questa attività ho utilizzato due semplicissime buste in cui ho inserito le preposizioni semplici e gli articoli determinativi. Ho poi disegnato alla lavagna la tabella da completare mano a mano che i bigliettini venivano estratti.
Volendo potete far svolgere l’esercizio utilizzando anche questa scheda, che trovate qui.
Svolgimento
Lo svolgimento è semplicissimo, ma aggiunge un tocco di divertimento nel completare la tabella: ad ogni bambino è richiesto di estrarre una preposizione semplice e un articolo determinativo e deve provare a creare la preposizione articolata, che dovrà essere scritta nella tabella alla lavagna.
I bambini seguono l’attività e scrivono sul quaderno. Si può anche chiedere loro di scrivere “l’operazione”, ad esempio: DI+ LA= DALLA.
Considerazioni
Svolgere l’attività in questo modo, invece che completare la tabella in modo lineare, costringe i bambini a saltare da una preposizione all’altra. Se questo all’inizio può essere per loro una difficoltà, in seguito diventa un modo per ripetere, rivedere e consolidare che, ad esempio, DI + ….. in realtà si trasforma in DELL…. Inoltre questa modalità li attiva e li motiva molto di più, poiché sembra quasi un gioco!
Robot Ugo vi vuole mettere alla prova! In questa attività dovrete utilizzare la macchina trasforma-nomi e creare i nomi alterati!
Il gioco propone 4 nomi e la correzione!
Si tratta di una piccola attività per esercitarsi sia a casa che a scuola con i nomi alterati. Inoltre la semplicità di funzionamento la rende adatta sia per insegnanti che per bambini!
Per una didattica inclusiva!
I quattro “programmi” (diminutivo, vezzeggiativo,…) rimangono sempre visibili sullo schermo per facilitare lo svolgimento dell’esercizio. Tutti i bambini, anche quelli con più difficoltà (con BES o DSA), potranno esercitarsi in modo divertente con i nomi alterati!
L’attività giocosa che sto per proporre vede l’utilizzo del cartellone sulla casa, che trovate in questo articolo [Cartellone] The house.
Una volta che avrete pronti tutti gli arredi e la casa (li trovi qui), appendete il cartellone al muro ad altezza di bambino o sulla lavagna, munitevi di scotch carta o di patafix e attaccatelo sul retro di ciascun elemento. Potrete quindi realizzare molte attività in grande gruppo o a squadre.
Welcome to our crazy house!
Attività
Conoscenze
L’arredamento e le stanze della casa
Colori
Nella variante: avverbi di luogo (in, on, under, between, in front of, behind) , lessico a piacere (animali, i giochi, gli alimenti,… )
Is there…?/ Are there…? Yes, there is/are – No, there Isn’t/aren’t.
Nella variante: avverbi di luogo (in, on, under, between, in front of, behind), lessico a piacere (animali, i giochi, gli alimenti,… )
Strutture comunicative
Is there (a bed)? Yes, there is. /No, there isn’t.
Are there (two mirrors)? Yes, there are. /No, there aren’t.
Is it (the Kitchen)? Yes, it is! No, it isn’t!
Abilità
Identificare le stanze e gli oggetti della casa.
Comprendere e utilizzare vocaboli per descrivere gli oggetti della casa.
Identificare una stanza a partire dalla descrizione di ciò che contiene.
Chiedere informazioni sugli oggetti presenti in una stanza e rispondere.
Preparare il gioco
Il gioco può avere un livello facile, con un solo elemento per tipo di arredo (una sedia, un tavolo…) oppure si può alzare l’asticella e inserire più elementi di colore diverso di uno stesso arredo (tre sedie di colore diverso che metteremo in stanze differenti).
Come giocare
Il gioco è una sorta di “Indovina chi” con le stanze.
Una volta sistemati gli arredi sul cartellone un bambino dovrà venire alla lavagna e scegliere mentalmente una delle stanze. I compagni potranno alzare la mano e fare delle domande per cercare di indovinare quale ha scelto.
Le strutture da utilizzare per il livello facile sono: “Is there a chair?” “Yes, there is/ No, there isn’t”.
Le strutture per il livello più avanzato, invece, richiedono l’uso dell’aggettivo qualificativo che specifica il colore: “Is there a red chair?” “Yes, there is/ No, there isn’t” .
Dopo almeno tre domande, i bambini possono provare a dare la risposta giusta con la domanda: “Is it (the Kitchen)?” e l’alunno alla lavagna risponderà con la struttura: “Yes, it is! No, it isn’t!”
Variante
Lo stesso tipo di esercizio si può fare cambiando il lessico e allenandosi anche con gli avverbi di luogo (in, on, under, between, in front of, behind).
Si può, ad esempio, chiedere ai bambini di disegnare gli animali, i giochi, gli alimenti,… da inserire nel cartellone.
Facciamo un esempio:
Scegliendo di lavorare con gli animali e gli avverbi di luogo, potete posizionare un gatto sul divano in salotto, un cane sotto il tavolo in cucina, ecc… In questo caso i bambini, per indovinare la stanza, dovranno fare domande del tipo: “Is there a dog under the table?”“Yes, there is!” No, there isn’t!”
Di fatto potete riutilizzarlo più volte, per rinforzare questa importante struttura interrogativa!
Per una didattica inclusiva!
Può essere utile tenere sempre alla lavagna il riquadro con le strutture da utilizzare, in modo che chi ne ha bisogno possa guardarle, mentre chi se la sente possa fare da solo! Tutti devono poter partecipare e sentirsi capaci! 😀 In alternativa date ai bambini con più incertezze un foglietto – reminder con la struttura, affinché possano avercela sempre a portata di mano!
L’attività giocosa che sto per proporre vede l’utilizzo del cartellone sulla casa, che trovate in questo articolo [Cartellone] The house.
Una volta che avrete pronti tutti gli arredi e la casa (li trovi qui), appendete il cartellone al muro ad altezza di bambino o sulla lavagna, munitevi di scotch carta o di patafix e attaccatelo sul retro di ciascun elemento. Potrete quindi realizzare molte attività in grande gruppo o a squadre.
Comprendere e utilizzare vocaboli per descrivere gli oggetti della casa.
Preparare il gioco
Se avete a disposizione un dado, potete assegnare un numero a ciascuna stanza e scriverlo alla lavagna (1=kitchen, 2=bathroom,…).
Mettete tutti gli elementi di arredo in un sacchetto o in una scatola.
Il gioco può avere un livello facile, con un solo elemento per tipo di arredo (una sedia, un tavolo…), oppure si può alzare l’asticella e inserire più elementi di colore diverso di uno stesso arredo (tre sedie di colore diverso che metteremo in stanze differenti).
Come giocare
A turno uno o due bambini dovranno estrarre dal sacchetto un elemento di arredo, dirne il nome in Inglese e tirare il dado. Il numero indicato dal dado determinerà la stanza in cui dovranno sistemare l’elemento di arredo.
Si può poi chiedere di formulare una frase che descriva la stanza: es. “Welcome to my crazy house! In the kitchen there is a (yellow) bed!”
Quando poi gli elementi nella stanza aumentano si può chiedere ai bambini di ripeterli tutti, sia guardando il cartellone o… a occhi chiusi! Si tratta di un ottimo esercizio per ripetere i vocaboli, ma anche un gioco di memoria!
Variante con forma negativa “There isn’t/ There aren’t
Strutture comunicative
There isn’t (a fridge).
There aren’t (two books).
A tutti i passaggi precedenti potete aggiungere il seguente per esercitare la forma negativa.
Una volta disposti tutti gli arredi sul cartellone, chiediamo ad un alunno di dire almeno un arredo che dovrà essere tolto dalla stanza, utilizzando la struttura: “In the kitchen there isn’t a bath” oppure “In the kitchen there aren’t two chairs”.
Attività 2
Il gioco, si può svolgere alla lavagna con il cartellone oppure anche a coppie sul quaderno, disegnando!
Come si gioca
Con la classe divisa in due squadre, fate disegnare su un foglio ad entrambe la propria casa stramba con le stanze e gli arredi.
Un membro della prima squadra dovrà domandare agli avversari: “What do you see in the bedroom?” (Cosa vedi nella stanza?).
Un membro della seconda squadra, guardando il proprio disegno, dovrà elencare gli oggetti presenti utilizzando la struttura: “In the bedroom I see…(a bed) o In the bedroom there is/ there are…”
Sulla base delle informazioni ricevute i bambini della prima squadra dovranno sistemare tutti gli arredi al posto giustonella casa.
Verrà assegnato un punto per ogni oggetto collocato correttamente.
Un’idea in più!
I bambini possono anche fare dei trabocchetti usando la forma negativa: se gli avversari mettono l’arredo comunque, il punto va alla squadra che descrive!
Per una didattica inclusiva!
Può essere utile tenere sempre alla lavagna il riquadro con le strutture da utilizzare, in modo che chi ne ha bisogno possa guardarle, mentre chi se la sente possa fare da solo! Tutti devono poter partecipare e sentirsi capaci! 😀 In alternativa date ai bambini con più incertezze un foglietto – reminder con la struttura, affinché possano avercela sempre a portata di mano!
Quando leggiamo qualcosa che ci piace amiamo parlarne.
Condividere con gli altri i nostri pensieri su quanto è accaduto al protagonista, parlare di ciò che ci è rimasto impresso della storia o dei personaggi è un modo molto efficace per fissare i contenuti nella nostra memoria, grazie al prezioso supporto delle emozioni positive.
Naturalmente definire in classe momenti divertenti e desiderati, connotati da benessere ed emozioni quali la curiosità e l’interesse non potrà che favorire l’instaurarsi di un approccio positivo alla lettura da parte dei bambini, che avranno così collezionato una serie di ricordi piacevoli legati a questa attività.
Una routine importante: la presentazione dei libri alla classe
Per permettere ai bambini di scegliere i libri più facilmente e per incentivare la condivisione e la conversazione sui libri letti, ho instaurato una routine, fissata per il giorno di rientro e scambio dei libri della biblioteca.
Agli alunni è richiesto di esporre oralmente ai compagni il libro che hanno letto con il supporto della scheda di recensione del libro. Questa è un’attività che si può svolgere inizialmente in grande gruppo (con la mediazione dell’insegnante) per poi renderla più dinamica, organizzandola in piccoli gruppi che cambiano dopo un tempo stabilito. Un’altra modalità che si potrebbe utilizzare è quella dello “speed-date” letterario, in cui i bambini si parlano dei propri libri a coppie.
Ho notato che predisporre un’ora per consentire ai bambini di parlare del proprio libro li motiva molto. Alcuni, addirittura, si preparano discorsi promozionali veri e propri. Anche ai compagni in ascolto, inoltre, si offre l’opportunità di farsi incuriosire! Le parole di un amico, infatti, sono in grado di accendere in loro la scintilla che li spingerà ad approcciarsi al volume con uno stato d’animo positivo e ben disposto.
Ma a cosa servono le recensioni che abbiamo scritto? Lo scoprirete nel prossimo articolo!
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