Prima della chiusura della scuola, in questo anno scolastico tutt’altro che semplice, abbiamo realizzato una bellissima città con materiali riciclati. Questo compito di realtà è stato svolto nell’ambito della UNIT riguardante la città, gli shops e le indicazioni stradali.
Ciò che vedete è stato il frutto di un lavoro collettivo, che ha visti protagonisti i ragazzi di quinta.
Le case e gli edifici sono stati creati in piccolo gruppo. L’assemblaggio della città è poi avvenuto a scuola con tutta la classe riunita, dove abbiamo creato le strade e disposto gli edifici.
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Quali attività?
Le attività sono state svolte in INGLESE.
Per disporre gli edifici abbiamo utilizzato le istruzioni usando le prepositions of place e anche la struttura there is/ there are.
Abbiamo lavorato anche con la domanda “Where is….”
Una volta che la città è stata completata abbiamo usato delle macchinine e degli omini per farli muovere da un luogo all’altro dando delle istruzioni oralmente (sempre in lingua inglese).
Come attività conclusiva dell’unità di apprendimento dedicata alla city e agli shops abbiamo scritto la descrizione della città.
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☑️Sempre a cura del MIUR vi segnalo questa raccolta di poesie e testi sulla Shoah. La potete scaricare qui.
☑️ Quando si parla di Shoah e memoria, credo sia importante affrontare il discorso sull’indifferenza. A questo proposito si può proporre un percorso incentrato sulla figura di Liliana Segre. Per attivare la conversazione in classe sull’importanza del prendersi a cuore potete proporre alcune frasi celebri come input. Ne potete trovare qui.
Quest’anno mi sono trovata a gestire un gruppo classe piuttosto impegnativo, con bambini che hanno faticato molto a gestire le emozioni e a relazionarsi con gli altri. Ecco perché nel corso dell’anno scolastico ho impostato diverse attività sulle emozioni e sulla gestione non violenta del conflitto.
In questi giorni abbiamo lavorato su questo albo illustrato, partendo dalla Giornata della Gentilezza e proseguendo per tutta la settimana. Quello che è nato è un bel percorso sulla gestione del conflitto e della rabbia, adatto a rispondere agli obiettivi previsti dall’Educazione Civica.
In classe terza abbiamo letto questa poesia di Gianni Rodari, intitolata “Le parole”:
Abbiamo parole per vendere parole per comprare parole per fare parole ma ci servano parole per pensare. Abbiamo parole per uccidere parole per dormire parole per fare solletico ma ci servono parole per amare. Abbiamo le macchine per scrivere le parole dittafoni magnetofoni microfoni telefoni. Abbiamo parole per fare rumore, parole per parlare non ne abbiamo più.
Se siete in cerca di una canzoncina, potete fare ascoltare questa (siccome non mi piaceva molto, io l’ho proposta solo come testo) e ragionare sul significato di questa canzone.
Ecco il testo della canzone
Abbiamo parole per vendere, Parole per comprare, Parole per fare parole.
Andiamo a cercare insieme Le parole per pensare. Andiamo a cercare insieme Le parole per pensare.
Abbiamo parole per fingere, Parole per ferire, Parole per fare il solletico.
Andiamo a cercare insieme, Le parole per amare. Andiamo a cercare insieme Le parole per amare.
Abbiamo parole per piangere, Parole per tacere, Parole per fare rumore.
Andiamo a cercare insieme Le parole per parlare. Andiamo a cercare insieme Le parole per parlare.
Dopo aver letto le poesie abbiamo riflettuto insieme e ragionato sul fatto che le parole possono essere usate per scopi diversi. Per stare bene con se stessi e con gli altri, tuttavia, è necessario fare uso delle parole gentili. Quali sono queste parole gentili?
Abbiamo quindi disegnato un grande cuore sul quaderno e scritto al suo interno le parole gentili. Abbiamo poi appeso un cartellone (che è tutt’ora nella nostra classe) con queste parole.
Un’altra poesia che vi propongo per svolgere questa stessa attività è la seguente:
Parole gentili di Germana Bruno
Grazie, scusa, per favore: che magnifiche parole! Se le metti pure insieme ad azioni che fan bene, a un sorriso, a una carezza: questa è vera gentilezza.
Mi permetti? Faccia pure! Le dispiace? No, è un piacere!
Poche, semplici parole, che alla bocca porta il cuore. Vedrai, è facile impararle, fanne uso in quantità, a chiunque tu puoi darle per portar serenità.
3. Un piccolo gesto gentile può fare la differenza!
Per quanto riguarda il tema della gentilezza (verso gli altri e verso l’ambiente) e per far comprendere loro che solo se ognuno fa la sua piccola parte ci possono essere dei cambiamenti, abbiamo letto questa poesia di Bruno Tognolini.
“Filastrocca del piccolo gesto importante”
Un piccolo gesto è una pietra preziosa cela un segreto che è molto potente qualcosa accade, se tu fai qualcosa e niente accade, se tu non fai niente.
Basta un secchiello a vuotare il mare? Basta una scopa a pulire la città? Forse non basta, ma devi provare se provi, forse, qualcosa accadrà
È un gesto inutile, ma non importa piccoli gesti hanno forza infinita se ognuno spazza davanti alla porta la città intera sarà pulita.
Risorse video
Contestualmente abbiamo visto questo video dal titolo “Colora il tuo mondo con la gentilezza” (Color your world with kindness) che mostra visivamente questo concetto. Apprezzo il fatto che riesca a trasmettere il messaggio senza bisogno di parole, ed è per questo comprensibile da tutti senza distinzione.
FAI DELLA GENTILEZZA UN’ABITUDINE E CAMBIERAI IL TUO MONDO!
Questo percorso è stato svolto in classe quarta e tocca una varietà di tipologie testuali come il diario, la biografia e l’autobiografia.
La protagonista, naturalmente, è Anne Frank, che si presenta ai bambini attraverso le parole del suo diario. Il fulcro di tutto il percorso è proprio lui, il diario di Anne Frank, letto e commentato a più riprese con la classe.
Ho iniziato così, dunque, leggendo loro le prime pagine in cui Anne riflette su che cosa sia per lei un diario e racconta la sua autobiografia a Kitty.
“Eccomi al punto da cui ha preso origine quest’idea del diario: io non ho un’amica. Non mi limiterò a scrivere i fatti nel diario, come farebbe qualunque altro, ma farò del diario l’amica, e l’amica si chiamerà Kitty.
Visto che nessuno capirebbe un’acca di quello che racconto a Kitty se non mi presento, dovrò fare un breve riassunto della mia vita, sebbene a malincuore.”
DAL DIARIO DI ANNE FRANK
Per il lavoro in classe ho utilizzato una scheda con testo e domande di comprensione, che spingono gli studenti a soffermarsi a riflettere sulle conseguenze delle leggi razziali.
Successivamente ho chiesto ai miei alunni di lavorare sul testo e di ricostruire gli eventi più importanti della biografia di Anne, fino al momento in cui inizia a scrivere il suo diario. Il testo presenta degli accorgimenti grafici per consentire un più facile reperimento delle informazioni.
La lettura delle pagine del diario è stata accompagnata e supportata da una serie di schede da me create sulla biografia di Anne e della sua famiglia e da una presentazione a PowerPoint, che hanno facilitato la collocazione degli eventi sulla linea del tempo, all’interno della più ampia cornice storica.
Si consiglia di guardare preventivamente il videoper valutarne la visione completa, considerata la presenza di alcune scene, a mio parere, poco adatte ai bambini.
Personalmente, suggerisco la visione fino al minuto 13:50.
Imparare i tempi dei verbi, si sa, non è tra le cose più divertenti che si possono fare a scuola… ecco perché ho ideato questo progetto, che ha permesso ai miei alunni di apprendere tutto ciò che c’è da sapere sui verbi (e non solo!), divertendosi!
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