Quest’anno scolastico abbiamo deciso di puntare moltissimo sul rafforzamento delle relazioni tra pari e dell’autostima dei bambini. Durante lo scorso anno abbiamo notato questa necessità e dai primi giorni stiamo svolgendo una serie di letture, riflessioni e attività a tema. L’attività che vi mostro qui è quindi solo un tassello di un percorso più ampio.
Obiettivi
Con quest’attività ci poniamo i seguenti obiettivi:
-Ripassare nomi e aggettivi
-Ripassare i suffissi
-Ripassare come si usa un dizionario
-Comunicare con i compagni rispettando i turni di parola
-Riconoscere negli altri e in se stessi (anche grazie allo sguardo esterno del compagno) qualità legate sia all’aspetto fisico che al carattere.
Suggerimenti pratici
Prima di farli lavorare, è bene fornire diversi esempi considerando diversi compagni e scriverli alla lavagna (in modo che tutti comunque possano scrivere qualcosa, anche chi ha più difficoltà). Gli esempi inoltre ci permettono di ragionare sui suffissi che usiamo per passare dal nome all’aggettivo corrispondente (vedi prossima slide). I bambini potranno quindi attingere dalla box dei suffissi per provare a formare i nomi e sentire se “suonano bene”. Per confermare dovranno poi cercare sul dizionario!
Come primo step è meglio chiedere di trovare l’aggettivo (è più semplice) e poi di trasformarlo in nome con l’aiuto del dizionario. Si tratta infatti di nomi astratti e sono abbastanza difficili per i bambini.
Lavoro a coppie
L’aspetto speciale dell’attività sta nel fatto che i bambini lavorano a coppie e che si descrivono a vicenda. In questo modo ognuno di loro può vedersi attraverso gli occhi degli altri.
Condivisione e gioco
L’attività si conclude con un momento di condivisione collettiva, in cui si può anche proporre un gioco di questo tipo: i bambini si scambiano i fogli, ogni descrizione viene letta e si deve scoprire di chi si sta parlando. Ovviamente è bene esplicitare questo punto PRIMA DI INIZIARE, in modo che i bambini possano fare descrizioni il più dettagliate possibile!
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Quest’anno mi sono trovata a gestire un gruppo classe piuttosto impegnativo, con bambini che hanno faticato molto a gestire le emozioni e a relazionarsi con gli altri. Ecco perché nel corso dell’anno scolastico ho impostato diverse attività sulle emozioni e sulla gestione non violenta del conflitto.
Questa attività prevede la lettura di una storia inframmezzata da momenti in cui i bambini sono chiamati ad intervenire attivamente. La vicenda narrata è già di per sé molto incisiva; tuttavia credo che l’esperienza fatta in prima persona e il vedere gli effetti dei propri gesti possano aiutare i concetti ad imprimersi maggiormente nelle loro memorie.
MODALITA’ E MATERIALE OCCORRENTE
Per svolgere questa attività avrete bisogno di un’asse di legno, chiodi, martello e una pinza. Vi suggerisco di disporre i banchi a ferro di cavallo, in modo che i bambini possano guardarsi negli occhi nei momenti di conversazione proposti. Quando possibile, è consigliabile svolgere questa attività in compresenza.
Alcune foto
Scheda: storia e descrizione dell’attività
Nota: la scheda è gratuita ma è esclusivamente ad uso PRIVATO. Non è consentito il caricamento in gruppi Facebook o su altri siti. La condivisione deve essere fatta tramite link al mio sito web. Anche la modifica della stessa non è consentita. Se proponi la mia attività e la condividi in un gruppo o su una piattaforma, menziona il mio sito: anche questo tutela il diritto d’autore.
In questi giorni abbiamo lavorato su questo albo illustrato, partendo dalla Giornata della Gentilezza e proseguendo per tutta la settimana. Quello che è nato è un bel percorso sulla gestione del conflitto e della rabbia, adatto a rispondere agli obiettivi previsti dall’Educazione Civica.
Questo non è che un tassello di questo percorso, che proseguirà con la lettura di altri albi illustrati su queste tematiche legate alle relazioni e alle emozioni.
La presentazione è stata creata in Genial.ly e prevede esercizi di comprensione del testo, attività di conversazione, un lavoro sul quaderno, schede e spiegazioni inserite nella presentazione. Utilizzando questa presentazione potrete realizzare il vostro percorso totalmente guidati.
Il percorso completo sull’albo “Scusa!” si focalizza sulla gestione non violenta del conflitto e sulla RABBIA. Si sviluppa in una presentazione creata in Genial.ly e prevede esercizi di comprensione del testo, attività di conversazione e sul quaderno, schede e spiegazioni inserite nella presentazione.
Il pacchetto contiene una presentazione interattiva in tre formati (online, PDF, offline in cartella da estrarre), le foto dei quaderni (integrate nella presentazione) e le schede da stampare.
NOTA: NEL RISPETTO DEL COPYRIGHT IL PERCORSO NON CONTIENE LA STORIA DELL’ALBO, MA SOLO LE ATTIVITà DA SVOLGERE A PARTIRE DA ESSO. NOTA: Su YouTube trovate video di insegnanti che leggono la storia, se volete farvi un’idea della trama ☺️.
RICORDO CHE NON DOVETE SPOSTARE O RINOMINARE GLI ELEMENTI NELLA CARTELLA DEL GENIALLY OFFLINE O NON FUNZIONERà).
Per la giornata della gentilezza in classe seconda abbiamo ascoltato la storia in lingua inglese “Please, Mr Panda” che ci ha portato a ragionare sull’importanza dell’usare le parole magiche per chiedere e offrire qualcosa. È seguita la drammatizzazione del dialogo e l’attività sul quaderno.
Nota: la scheda è gratuita ma è esclusivamente ad uso PRIVATO. Non è consentito il caricamento in gruppi Facebook o su altri siti. La condivisione deve essere fatta tramite link al mio sito web. Anche la modifica della stessa non è consentita.
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Panda da creare con il cartoncino
A questo link potete scaricare un template per creare il panda con il cartoncino, utile per creare un cartellone a tema gentilezza! La mia proposta è quella di scrivere le parole della gentilezza dentro alle ciambelle!
NOTA BENE: L’attività proposta si presta ad essere utilizzata in occasione della giornata mondiale della gentilezza, per parlare di bullismo e anche, perché no, in occasione di San Valentino!
In questi giorni nelle mie classi quinte ho avuto il piacere di ospitare una giovane tirocinante del liceo Sigonio di Modena, la quale ha proposto un percorso davvero interessante sulle PAROLE.
Il filmato: la grande fabbrica delle parole
L’attività è iniziata con la visione di questo filmato, che presenta la lettura animata dell’albo illustrato dal titolo “La grande fabbrica delle parole” di Valeria Docampo e Agnès de Lestrade (Terre di mezzo editore).
C’è un paese dove le persone parlano poco. In questo strano paese, per poter pronunciare le parole bisogna comprarle e inghiottirle. Le parole più importanti, però, costano molto e non tutti possono permettersele. Il piccolo Philéas è innamorato della dolce Cybelle e vorrebbe dirle “Ti amo”, ma non ha abbastanza soldi nel salvadanaio. Al contrario Oscar, che è ricchissimo e spavaldo, ha deciso di far sapere alla bambina che un giorno la sposerà. Chi riuscirà a conquistare il cuore di Cybelle?
Usare le parole con cura
Alla visione del filmato è seguito un momento di circle time, con una conversazione guidata da domande stimolo che hanno spinto i bambini a ragionare sul VALORE delle parole. Alcune parole “costano” di più, altre meno. Il fatto che i personaggi siano costretti ad acquistare le parole per utilizzarle li spinge ad averne cura, a conservarle e proteggerle per usarle al momento più opportuno.
Noi siamo sempre attenti alle parole che diciamo? Le usiamo con cura?
N.B. La storia si presta anche per parlare dei diversi livelli della comunicazione (quello verbale e quello non verbale).
Parole ostili e parole gentili: brainstorming e acrostico
Il focus si è poi spostato sulla differenza tra le parole OSTILI e le parole GENTILI.
Siamo partiti da un brainstorming in cui è stato richiesto ai bambini di enunciare le parole ostili che venivano loro in mente.
A seguire in piccolo gruppo hanno scelto delle parole ostili e ne hanno fatto un acrostico su dei post-it di grandi dimensioni forniti dall’insegnante: l’obiettivo era quello di trasformare la parole ostili in frasi e termini gentili.
E’ seguita la lettura degli acrostici prodotti dai vari gruppi e un’altra conversazione, in cui si è discusso dell’effetto delle parole ostili e delle parole gentili su di noi: come ci sentiamo quando ci viene rivolta una parola o un’affermazione ostile? Qual è l’effetto su di noi?
Le parole che feriscono
Gli alunni hanno concordato sul fatto che le parole ostili non passano inosservate, ma PESANO su di noi e sul nostro cuore. Ad ogni offesa il nostro cuore ne risulta ferito, ammaccato. Per questa ragione, quando ci rivolgiamo agli altri dobbiamo prestare molta attenzione, perché è difficile guarire un cuore ferito.
La studentessa ha mostrato agli alunni cosa accade ogni volta che riceviamo un’offesa o un insulto: il nostro cuore (rappresentato su un foglio di carta) si accartoccia e su di esso rimangono segni (le pieghe) molto difficili da togliere. E’ stata poi proiettata alla lim l’immagine di un cuore stropicciato con questa scritta:
BEFORE YOU SPEAK THINK AND BE SMART: IT’ HARD TO FIX A WRINKLED HEART.
Pensa per bene prima di parlare, un cuore ferito è difficile da aggiustare!
Il peso delle parole
Il momento del circle time si è poi concluso con un’altra attività per aiutare i bambini a farsi davvero un’idea del PESO delle loro parole. Per questo esperimento è stata utilizzata una gruccia appendiabiti alla quale sono stati appesi tutti i post it con gli acrostici realizzati (in una piccola bustina trasparente) da un lato, e un piccolo sasso (rappresentate una sola parola ostile), dall’altro. Abbiamo quindi visto con i nostri occhi che una sola parola ostile pesa molto sul nostro cuore, tanto di più rispetto a un sacco di parole gentili.
Un gioco cooperativo per imparare ad osservare i messaggi non verbali
La lezione si è conclusa con un gioco a squadre il cui obiettivo era quello di favorire la collaborazione e di incentivare l’osservazione degli aspetti non verbali della comunicazione.
Come si gioca
Si sfidano due squadre per volta: una squadra si dispone in campo, tre componenti a sedere su tre sedie e gli altri in piedi, di fronte a loro. I componenti devono scambiarsi di posto senza parlare, ma comunicando con i compagni di squadra mediante un segno (una strizzata d’occhio, un morso sulle labbra) che è stato concordato in segreto in precedenza.
Nel frattempo la squadra avversaria deve osservare con attenzione e intercettare questi segnali non verbali e individuarli. Ogni volta che un bambino riesce a sedersi la squadra che è in campo ottiene un punto. L’obiettivo per la squadra che osserva è individuare il segnale di scambio il prima possibile; la squadra che è in campo, invece, deve concordare un segnale che sia difficile da identificare (ad esempio il deglutire).
Circle time conclusivo
Anche questa attività si è conclusa con un circle time, in cui i bambini hanno espresso i propri pareri sul gioco e su quanto abbiamo imparato.
Quest’anno mi sono trovata a gestire un gruppo classe piuttosto impegnativo, con bambini che hanno faticato molto a gestire le emozioni e a relazionarsi con gli altri. Ecco perché nel corso dell’anno scolastico ho impostato diverse attività sulle emozioni e sulla gestione non violenta del conflitto.
In questi giorni abbiamo lavorato su questo albo illustrato, partendo dalla Giornata della Gentilezza e proseguendo per tutta la settimana. Quello che è nato è un bel percorso sulla gestione del conflitto e della rabbia, adatto a rispondere agli obiettivi previsti dall’Educazione Civica.
In classe terza abbiamo letto questa poesia di Gianni Rodari, intitolata “Le parole”:
Abbiamo parole per vendere parole per comprare parole per fare parole ma ci servano parole per pensare. Abbiamo parole per uccidere parole per dormire parole per fare solletico ma ci servono parole per amare. Abbiamo le macchine per scrivere le parole dittafoni magnetofoni microfoni telefoni. Abbiamo parole per fare rumore, parole per parlare non ne abbiamo più.
Se siete in cerca di una canzoncina, potete fare ascoltare questa (siccome non mi piaceva molto, io l’ho proposta solo come testo) e ragionare sul significato di questa canzone.
Ecco il testo della canzone
Abbiamo parole per vendere, Parole per comprare, Parole per fare parole.
Andiamo a cercare insieme Le parole per pensare. Andiamo a cercare insieme Le parole per pensare.
Abbiamo parole per fingere, Parole per ferire, Parole per fare il solletico.
Andiamo a cercare insieme, Le parole per amare. Andiamo a cercare insieme Le parole per amare.
Abbiamo parole per piangere, Parole per tacere, Parole per fare rumore.
Andiamo a cercare insieme Le parole per parlare. Andiamo a cercare insieme Le parole per parlare.
Dopo aver letto le poesie abbiamo riflettuto insieme e ragionato sul fatto che le parole possono essere usate per scopi diversi. Per stare bene con se stessi e con gli altri, tuttavia, è necessario fare uso delle parole gentili. Quali sono queste parole gentili?
Abbiamo quindi disegnato un grande cuore sul quaderno e scritto al suo interno le parole gentili. Abbiamo poi appeso un cartellone (che è tutt’ora nella nostra classe) con queste parole.
Un’altra poesia che vi propongo per svolgere questa stessa attività è la seguente:
Parole gentili di Germana Bruno
Grazie, scusa, per favore: che magnifiche parole! Se le metti pure insieme ad azioni che fan bene, a un sorriso, a una carezza: questa è vera gentilezza.
Mi permetti? Faccia pure! Le dispiace? No, è un piacere!
Poche, semplici parole, che alla bocca porta il cuore. Vedrai, è facile impararle, fanne uso in quantità, a chiunque tu puoi darle per portar serenità.
3. Un piccolo gesto gentile può fare la differenza!
Per quanto riguarda il tema della gentilezza (verso gli altri e verso l’ambiente) e per far comprendere loro che solo se ognuno fa la sua piccola parte ci possono essere dei cambiamenti, abbiamo letto questa poesia di Bruno Tognolini.
“Filastrocca del piccolo gesto importante”
Un piccolo gesto è una pietra preziosa cela un segreto che è molto potente qualcosa accade, se tu fai qualcosa e niente accade, se tu non fai niente.
Basta un secchiello a vuotare il mare? Basta una scopa a pulire la città? Forse non basta, ma devi provare se provi, forse, qualcosa accadrà
È un gesto inutile, ma non importa piccoli gesti hanno forza infinita se ognuno spazza davanti alla porta la città intera sarà pulita.
Risorse video
Contestualmente abbiamo visto questo video dal titolo “Colora il tuo mondo con la gentilezza” (Color your world with kindness) che mostra visivamente questo concetto. Apprezzo il fatto che riesca a trasmettere il messaggio senza bisogno di parole, ed è per questo comprensibile da tutti senza distinzione.
FAI DELLA GENTILEZZA UN’ABITUDINE E CAMBIERAI IL TUO MONDO!
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